Le cose belle hanno il passo lento…quando mi fermo e colgo quella luce, allora…
…riscopro il significato della parola amare…comprendo che l’idea di libertà, struggente e intensamente bella, mi appartiene veramente quando riesco a trovarla dentro di me, per poi condividerla con la sensibilità degli altri. Essere libero significa stabilire legami… riscoprire il senso di comunità, maturare accettando le sfumature di caratteri opposti, capire la complessità degli accenti e il profumo intenso del loro provenire da altri luoghi… che si arricchiscono al contatto con la diversità. Il mio zaino è pieno di nodi e conflitti… il peso è importante e difficile da distribuire, ma le intenzioni sono più forti. Così in salita scendo interiormente… apprendo il mistero delle cose e tento di distinguerne i contenuti… che osservati da altri punti di vista non sono più ovvi come un tempo, ma diversi e diventano stimoli che allenano il mio cuore. Per tenerlo in esercizio spesso inizio da lassù, e non ho bisogno di allontanarmi per rivedere quei paesaggi. Il viso e l’animo leale che ho accanto mi conducono per mano verso quell’alpeggio, mi fanno ammirare lo slancio verticale delle pareti strapiombanti… il rosso del tramonto si trasmette alle mie guance e lo condivido con emozione. In quei momenti le barriere scompaiono, l’orizzonte cambia e diventa altrove…mi ascolto…riesco a percepire le vibrazioni della roccia, posso cogliere ogni sillaba trasportata dal vento, ogni fiocco di neve può bagnarmi il viso, la corda non si impiglia più… mi commuovo… sciolgo un nodo e non ho più paura. Ora sono pronto e immergo i piedi in un torrente alpino… il desiderio motiva l’istinto e prendo coraggio… un respiro profondo e il fresco contatto diventa un abbraccio. Il lento levigare dell’acqua, pulisce e rimescola le linee della pelle, le deforma leggermente con assoluta delicatezza… a questo punto anche il corpo rigenerato può divenire altro e raggiunge atmosfere insolitamente alte. Non mi rimane che chiudere gli occhi e rivedermi bambino, adolescente, adulto, immaginarmi nel prossimo futuro… dono nuova genesi al mio volto… gioisco, mi rattristo, mi illudo, mi disilludo e imparo che tutte queste emozioni mi appartengono… provo a riconoscerle e cerco di trasformarle in motivazioni quotidiane. Così d’incanto, ogni volta NOI usciamo dal bosco con la voglia di infinito, e proseguiamo il cammino su altri sentieri inesplorati… sempre alla ricerca dell’equilibrio e della libertà.