Accenni sullo psicodramma Junghiano
Lo Psicodramma è una tecnica, un metodo e un modello di psicoterapia di gruppo, basata sulla drammatizzazione anziché sulla parola, ideata nel 1921 dallo psichiatra e psicologo J. L. Moreno.
Etimologicamente rimanda al concetto di dramma, azione, compimento, e affonda le sue origini nei riti drammatici dei primitivi, come lo sciamanesimo.
Lo Psicodramma facilita, grazie alla rappresentazione scenica, lo stabilirsi di un intreccio più armonico tra le esigenze intrapsichiche e le richieste della realtà, e porta alla riscoperta e alla valorizzazione della propria spontaneità e creatività.
A differenza di altre tecniche terapeutiche, che usano come strumento privilegiato la parola lo Psicodramma si basa sulla drammatizzazione della propria storia passata e presente, dei propri sogni e delle proprie fantasie.
L’azione scenica e l’assunzione di diversi ruoli sono in grado di liberare la spontaneità e la creatività dell’individuo
In un famoso incontro tra Freud e Moreno quest’ultimo gli disse
“Bene, dottor Freud, io parto da dove lei finisce. Lei incontra le persone nel contesto artificiale del suo studio […]. Lei analizza i loro sogni. Io cerco di dar loro il coraggio di sognare ancora. Io insegno alla gente la parte di Dio” (Moreno J.L. 1946,)
Lo psicodramma junghiano è un modello di psicoterapia di gruppo che nasce e si sviluppa come tentativo di coniugare lo Psicodramma classico moreniano con la Psicologia analitica di Jung.
Mentre nello Psicodramma classico è fondante il mito della catarsi ritenuta di per sé terapeutica, considerata liberatoria e quindi fonte di cambiamento, nello Psicodramma Junghiano si associa all’effetto catartico della rappresentazione, insito nell’atto del drammatizzare, l’analisi.
L’obiettivo è quello di presentificare nel qui ed ora dell’azione, parti interne del soggetto per renderle visibili e parlabili:
“Ogni pensiero, ogni sentimento e ogni percezione sono composti d’immagini psichiche, e il mondo esiste soltanto in quanto noi siamo capaci di produrre un’immagine” (Jung C.G.)
Lo psicodramma Junghiano si contraddistingue per la concezione dell’inconscio e del sogno come teatro di personaggi interni e per la valutazione positiva della funzione creativa dell’immaginazione.
Il sogno è un teatro in cui chi sogna è scena, attore, suggeritore, regista, autore, pubblico e critico insieme», in cui tutte le figure sono tratti personali identificati della personalità di chi sogna (Jung C.G.).